Articolo "IlCittadino"

È finita! Con questa espressione la Virtus Graffignana titola la nota apparsa sul sito ufficiale che decreta la cessazione dell’attività sportiva: in sette anni di militanza nei nostri campionati, la società ha ha ottenuto due promozioni, passando dalla Terza alla Prima categoria, dove nelle ultime tre stagioni ha conseguito tre salvezze che sanno di miracoloso sportivo, visto l’esiguo budget a disposizione della dirigenza. Nelle scorse settimane circolavano voci divergenti sul futuro del Graffignana: nessuna delle opzioni sul piatto è stata portata a termine e di conseguenza non è stato possibile continuare. Nel proseguo della nota ufficiale, la società ha voluto ringraziare tutti i tecnici ed i giocatori che in sette anni hanno vestito ed onorato la maglia biancorossa, citando tutti i successi ottenuti. Augura altresì a loro le migliori fortune: l’ultimo e doveroso ringraziamento anche a tutti gli sponsor, alle amministrazioni comunali e a tutti i dirigenti che hanno contribuito a raggiungere prestigiosi traguardi.

La passerella della Terza categoria nella prima stagione agonistica, la cavalcata playoff di quattro stagioni fa fino alla finale regionale a Suzzara per raggiungere la Prima categoria resteranno nella memoria di tutti i protagonisti: esordio da protagonista nella nuova categoria, vera e propria rivelazione del campionato, con la salvezza ottenuta con due mesi di anticipo e poi le ultime due stagioni, più complicate sotto tutti gli aspetti ma nel complesso positive. Spalla a spalla con il Borgolombardo nell’aprile 2017 con la retrocessione dei gialloverdi e la cinquina rifilata al Borghetto nell’ultima gara disputata dal Graffignana: una società umile, che non ha mai fatto grandi proclami nemmeno negli anni migliori. Basti pensare che in Terza categoria disponeva di Daccò, Beltrami e Galmozzi, ha deliziato in Seconda categoria grazie alle giocate di Piccioni e Groppelli e alla solidità difensiva basata sulla coppia Fassina-Granata. In Prima categoria ha saputo dare fiducia a tanti giovani quali Zambelli, Villantieri e per ultimi Abbasciano e Currà.